La carica innovativa: sintesi, energia, dinamismo.

Uno dei problemi essenziali relativi alla concezione scultorea nel contemporaneo è quello riguardante alla sua stessa strutturazione formale. Lo sviluppo della realtà urbana sembra apparire una minaccia alla tradizionale posizione privilegiata della scultura, che rischia di scomparire, confondendosi tra l'infinita molteplicità di edifici e strutturazioni architettoniche. Come potrebbe assumere una sua dignità, e una sua validità l'opera scultorea da esterno? Come coniugare l'estetica delle forme plastiche con la vasta dimensione dello spazio ambientale? Come trovare una forma scultorea che sappia emergere ed armonizzarsi con un panorama tanto complesso quanto dispersivo? Il dialogo scultura-ambiente è uno degli aspetti profondamente indagati nella ricerca di Paolo Polli, consentendogli di innescare quel particolare processo evolutivo di cui si è annunciato. Tale percorso ha visto la trasformazione dai volumi plastici di concezione classica alla sintesi delle moderne forme, ed era già presente in fase embrionale nel 1974, in un progetto scultoreo eseguito in occasione della costruzione del Comune di Annone. Lo strabiliante risultato al quale Paolo Polli è riuscito ad approdare con le sue ultime creazioni è la sorprendente carica di energia creatrice, che esse irradiano grazie al nuovo, potente slancio innovativo. Ciò che le contraddistingue nella loro unicità è il perfetto connubio tra l'eleganza nella linearità della forma e la semplicità della materia utilizzata. Paolo Polli infatti, attraverso la fusione di materiali poveri come il ferro, l'acciaio ed il corten, riesce ad ottenere sculture di rara eleganza e di una leggerezza tali da tradire la reale composizione materica. L'abilità del Maestro si evince dalla sua incessante ricerca della forma per eccellenza, di una dimensione assoluta, totale, capace di condensare in una forma unica ed essenziale tutte le possibili forme. Il primo segreto è quindi la sintesi formale, unita alla semplicità dei materiali, enfatizzati nel loro autonomo valore espressivo. Paolo Polli ha attraversato la tradizione, per trasformarla in innovazione, ha esplorato la complessità per giungere a trascenderla, mutandola in essenzialità. Solo una compiuta maturazione permette all'artista di effettuare un salto evolutivo di tale portata: solo attraverso una completa acquisizione degli stumenti, delle regole, delle storia e dei linguaggi dell'arte questi possono essere superati. Mettendo in atto l'autonoma libertà creativa, scaturisce l'invenzione, che è innovazione. Polli riesce così ad arricchire d'intensità espressiva, energetica ed estetica le forme scultoree, sottraendo anzichè aggiungere, rivelando la potenza dell'essenza. La semplificazione formale è direttamente proporzionale all'efficacia contenutistica: la scultura diviene una sorta di cella energetica che si dispiega allo stato puro. L'importanza della connotazione poliedrica dell'artista è particolarmente presente in questa fase creativa, sviluppando la sua particolare abilità nello svelare l'aspetto duplice e complementare di ogni linguaggio artistico. Il Maestro infatti riesce a cogliere la connotazione scultorea della pittura e la caratterizzazione pittorica della scultura. Nei suoi dipinti spatolati ad olio emerge la pittura come materia, evadendo da una sua concezione puramente bidimensionale, ponendo in luce il suo oggettivarsi come corpo tridimensionale. Le sue sculture di nuova concezione sono invece intimamente legate al disegno ed alla linea, in quanto nascono da una sorta di bidimensionalità che si tridimensionalizza. E' dunque un'esperienza scultorea che si sviluppa dal piano, per mutarsi poi, come per magico incanto, in un sapiente interscambio di superfici energetiche, costituenti forme dinamiche all'interno di uno spazio. Altro fondamentale aspetto, connesso tradizionalmente ad una concezione pittorica, è l'introduzione della componente cromatica in scultura. L'abilità di Paolo Polli consiste nell'avvalersi semplicemente della capacità propria dei materiali di assumere particolari colorazioni, sfruttando le caratteristiche intrinseche alla materia stessa. L'ottone lucidato a specchio, il corten e l'acciaio, accostati tra loro donano una policromia di contrasti di elevata raffinatezza e di notevole impatto emotivo. Queste realizzazioni hanno visto il passaggio dalla dimensione di modelli (1m di altezza) alla più ampia scala di opera ambientale, dove l'artista ha saputo coniugare in perfetta armonia la forma scultora con la complessità spaziale. La principale conquista di Polli è la capacità di smaterializzare la pesantezza dei materiali, in rapporto alle imponenti dimensioni, uscendo vittorioso verso l'ispirazione alla leggerezza. Egli riesce a coniugare l'estetica delle forme plastiche con il vasto panorama dell'ambiente esterno, grazie alla sua capacità nel considerare la forma scultorea nella sua relazione di reciprocità rispetto allo spazio nel quale è immersa. La scultura non è pertanto percepita come una forma chiusa, isolata, inglobata in sè stessa, ma è la risultante di un interscambio attivo e dinamico con il vuoto dell'ambiente nel quale agisce. I piani e le linee che generano l'opera vengono pertanto a costituirsi secondo le forze energetiche sprigionate dalla perfetta fusione tra pieni e vuoti, tra spazio e materia, tra ambiente e scultura. Ad avvalorare questa percezione totale contribuiscono alcune basi circolari rotanti, sulle quali sono poste alcune creazioni, accentuando l'apertura verso una visione dinamica a 360 gradi della dimensione scultorea. L'aspetto onirico, il collegamento tra spazio, interiorità e memoria sono altri valori fondanti che permettono alle forme scultoree di emergere all'interno di una sorta di magma esistenziale: gli elementi lucidati possono rivelare il rapporto di duplice rispecchiamento tra la realtà esteriore e la dimensione del sogno, dell'inconscio, del simbolo,... Le tematiche affrontate muovono dal percorso di graduale evoluzione affrontato dal maestro, attingendo all'inesauribile fonte della sua poetica. Incontriamo così il tema religioso nella "Madonna della vela" e la carica energetica creatrice del lavoratore brianzolo nel "Monumento alla mente umana". La continua tensione verso la dimensione estetizzante è profondamente incarnata in opere come "Armonia danzante", "Bellezza giunonica", "La fortuna" ed "L'unione della forza", caratterizzate da un ritmo armonioso, fluttuante, echeggianate di profonde, musicali suggestioni. E' compito della sensibilità dell'osservatore saper abbandonarsi all'estatica ebrezza di forme tanto leggiadre, quanto intrise di una vitale essenza che se, colta nella sua intimità, traccia indelebile la sua impronta, fonte di un'evoluzione incessante.

Dott.ssa Irma Zerboni

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