Esplosione cromatica in Villa Tittoni Traversi
di Desio:
PAOLO POLLI SPALANCA LO SPAZIO DELLE EMOZIONI
- Dott.ssa Irma Zerboni -

Esistono emozioni dal sapore così intenso da far vibrare ogni singola cellula del nostro corpo, sino a raggiungere l'anfratto più intrinseco, profondo e nascosto, laddove il nostro spirito s'irradia di nuova luce. L'essenza vera dell'arte sa trascendere la superficie della visione, per dialogare col profondo. La pittura di Paolo Polli, prima di essere analizzata, studiata e interpretata, deve essere vissuta: è nient'altro che pura emozione incarnata nella materia cromatica, e in quanto tale deve essere esperita.


"Allegoria della musica",
olio a spatola su tavola.


Esploriamo insieme questo nuovo infinito spazio vitale, dispiegato dal Maestro, nelle sale di Villa Tittoni Traversi. Liberiamo la nostra coscienza da qualsiasi concetto, che costituirebbe soltanto un ostacolo per la percezione vera e spontanea dell'esperienza estetica. Il colore si rende come forza espressiva dinamica, che deve e può tutto: in ogni opera si sprigiona con tale intensità da superare il limite fisico del supporto, fino a catturare il nostro occhio. Ma questo impetuoso delirio cromatico non si accontenta di stuzzicare appena lo sguardo: è energia pulsante, che s'insinua vorticosamente nel nostro universo interiore. Ecco allora che un ricordo si risveglia come un sussulto, avvertiamo un'eco lontana, e restiamo per qualche istante sospesi tra reale e irreale, trattenendo il respiro, in equilibrio sul nostro filo di seta. Poi all'improvviso, d'impulso, la liberazione: un brivido percorre la nostra pelle, un tonfo sobbalza nel petto, e il nostro volto si tende ora in gioia, ora in stupore, ora in paura, in terrore, in euforia,... acquisendo la forma dell'emozione. Esploriamo insieme questo nuovo infinito spazio vitale, dispiegato dal Maestro, nelle sale di Villa Tittoni Traversi. Liberiamo la nostra coscienza da qualsiasi concetto, che costituirebbe soltanto un ostacolo per la percezione vera e spontanea dell'esperienza estetica. Il colore si rende come forza espressiva dinamica, che deve e può tutto: in ogni opera si sprigiona con tale intensità da superare il limite fisico del supporto, fino a catturare il nostro occhio. Ma questo impetuoso delirio cromatico non si accontenta di stuzzicare appena lo sguardo: è energia pulsante, che s'insinua vorticosamente nel nostro universo interiore. Ecco allora che un ricordo si risveglia come un sussulto, avvertiamo un'eco lontana, e restiamo per qualche istante sospesi tra reale e irreale, trattenendo il respiro, in equilibrio sul nostro filo di seta. Poi all'improvviso, d'impulso, la liberazione: un brivido percorre la nostra pelle, un tonfo sobbalza nel petto, e il nostro volto si tende ora in gioia, ora in stupore, ora in paura, in terrore, in euforia,... acquisendo la forma dell'emozione. Ogni dipinto di Paolo Polli è il luogo di un accadimento interiore, dove si generano corrispondenze tra il colore e le forme, le luci, i suoni, gli odori, grazie alla pregnante connotazione sinestesica che li caratterizza. Dinnanzi alla potenza esplosiva delle tonalità rosse di "Focoso desiderio", avvertiamo il calore infuocato divampare sul nostro corpo, sentiamo quasi il crepitio delle fiamme, e percepiamo il profumo intenso, dolce, inebriante di orchidee e vaniglia. Le sensazioni si fondono e si confondono in un unico, travolgente vortice totalizzante. E' sorprendente come anche nelle espressioni cromatiche giocate sui toni freddi, il Maestro riesca ad innescare un coinvolgimento emotivo, così efficace da definirsi tutt'altro che "freddo". In "Porto velico" la tavolozza è ridotta all'essenziale, tra il bianco e l'azzurro intenso, raggiungendo il culmine dell'emozionalità espressiva: la progressione dinamica delle bianche vele riecheggia nelle cavità del nostro spirito, imprimendo ritmicamente l'andamento di una nuova dimensione spazio-temporale. Sorprende e cattura il nostro sguardo incredulo questa abilità nel dare voce suprema alla materia cromatica, rivelandone l'intima essenza che, a sua volta, dispiega la verità celata nei nostri meandri esistenziali. Il colore a olio è corposo, materico, gettato dal Maestro con dinamica sapienza, a spatola, con gesti decisi, liberatori. Materia pittorica e artista sembrano fondersi in un tuttuno: entrambi sono liberi di esprimersi spontaneamente, abbandonando i limiti della formalità. Il colore è lo strumento dell'artista per dar corpo alla sua emozionalità istintiva, e il pittore è il mezzo attraverso il quale il colore può manifestare appieno le proprie capacità espressive. Paolo Polli ha maturato questa pittura materico - gestuale, grazie ad un'evoluzione continua e incessante, che lo ha condotto al raggiungimento di un notevole livello qualitativo. Solo con la completa padronanza dei mezzi artistici è possibile trascendere un tipo di espressione più oggettiva e descrittiva, per cogliere il segreto profondo dell'arte e liberarlo in quanto tale. La connotazione poliedrica del Maestro è una chiave fondamentale per comprendere il conseguimento di un notevole livello artistico: le sue esperienze abbracciano anche le tecniche dell'incisione, della scultura, della progettazione, del design,... Le sue opere pittoriche si sono evolute a partire dal genere metafisico, realizzando poi la serie dei capricci, i suoi acrilici di tipo figurativo- paesaggistico, interamente modulati sui toni caldi, terrosi, seppia. Si tratta perlopiù di vedute del Lario o di scorci caratteristici, nei quali prevale l'aspetto meditativo, interiorizzante, e l'attenzione esecutiva per il dettaglio, come nelle sue due ultime creazioni in onore della città di Desio: "Via Case Nuove" e "Il tram". Nella personale a Villa Tittoni Traversi Paolo Polli espone ben venticinque nuovi dipinti, di cui ventitre appartenenti al più recente filone espressivo, in cui il cromatismo divampa sovrano. Tra questi emerge l'imponente laguna veneziana, in cui la fusione dinamica tra cielo e mare si amalgama negli accenti azzurrati, portando alla luce la fluttuante sagoma blu del profilo cittadino, filtrata dallo sguardo interiore dell'artista. La tematica degli specchi acquatici, che ha costantemente affascinato le esperienze del maestro, si riscontra anche nel tondo in cui galleggia una Lucia, tipica imbarcazione lariana, in perfetta armonia complementare con sue opere precedenti, quali "Le vele delle vita", "Regata velica" e "Comballo". All'interno di questa ricerca è da sottolineare l'importanza della funzione simbolica e metaforica della barca, che acquisisce una dimensione ancor più organica se letta all'interno del suo percorso evolutivo. Ogni opera si rivela pertanto una traccia fondamentale, in cui la visione dell'imbarcazione fluttuante nel lago, si dilata verso una dimensione più intima e profonda. Ognuno di noi può cogliere il proprio spirito vagante, all'interno del magmatico oceano esistenziale... Ora sola, ora con altre "vele", ora sconvolta dal vento, ora leggera e tranquilla, la nostra anima incessantemente viaggia, nella speranza di un orizzonte di luce. La capacità di compenetrazione sinestesica è particolarmente incarnata nelle composizioni che hanno come tema la musica: gli strumenti musicali si sfaldano in una sublime dimensione di armonia ritmico - cromatica, nella quale il colore genera magicamente il suono di un riverbero interiore. Il Maestro rivela una particolare destrezza nell'ottenere tonalità cromatiche di rara valenza espressiva, percepibile specie nei passaggi di viola, indaco e porpora: la singolarità degli effetti ottenuti è indice di una profondità intima e tattile nel rapporto col colore, maturata grazie all'esperienza. Paolo Polli presta anche una sensibile attenzione verso la realtà attuale, coinvolgendo il pubblico in una riflessione profonda, su questioni tanto delicate quanto determinanti, come il conflitto tra religioni avverse. Sta all'attenzione dello spettatore saper cogliere nell'esplosione cromatica gli elementi generanti la tensione emotiva, manifestando l'intrinseca natura del dramma. In questo caso il colore produce forme contrastanti, che s'intersecano in sapienti giochi d'interconnessione esplosiva, secondo linee di forza energiche, incisive, letali. Il nostro sguardo viene catturato con furore, ed inevitabilmente trascinato dall'andamento incalzante, dove in un crescendo d'impulsi sensoriali giunge all'apice emotivo: poi la rottura, l'inconciliabilità tra elementi opposti, il delirio. Colpisce la naturale efficacia dell'artista nell'affrontare tematiche impegnate, sondando la facoltà della pittura nel portare alla luce problematiche attuali. Ogni sala di Villa Tittoni Traversi è suddivisa per tematica per quanto riguarda le espressione pittoriche. Mentre percorriamo questi suggestivi spazi artistici incontriamo anche sublimi forme scultoree, generate dalla strabiliante capacità di sintesi estetica del Maestro. Si tratta di sculture dal modellato tanto armonioso, leggiadro e fluttuante da tradirne la reale consistenza fisica. Le imponenti dimensioni (raggiungono fino a 2 metri di altezza) si armonizzano in un perfetto connubio coi materiali utilizzati: ferro, acciaio e corten acquisiscono sorprendente dignità estetica, superando la loro origine umile e povera. Paolo Polli riesce ad ottenere un perfetto connubio tra l'eleganza nella linearità della forma e la semplicità dei materiali utilizzati. L'abilità del Maestro si evince dalla sua incessante ricerca della forma per eccellenza, di una dimensione assoluta, totale, capace di condensare in una forma unica ed essenziale tutte le possibili forme. Il primo segreto è quindi la sintesi formale, unita alla semplicità dei materiali, enfatizzati nel loro autonomo valore espressivo. Polli riesce così ad arricchire d'intensità espressiva, energetica ed estetica le forme scultoree, sottraendo anziché aggiungere, rivelando la potenza dell'essenza. La semplificazione formale è direttamente proporzionale all'efficacia contenutistica: la scultura diviene una sorta di cella energetica che si dispiega allo stato puro. Addentrandoci nelle sale dell'esposizione veniamo catturati dal dispiegarsi di tale potenza di energia: un bagliore, una fuga luminosa, un impeto di fluttuazioni armoniche sembrano trascinarci in questo vortice riverberante, risonante, dinamico. Si tratta pertanto di sculture di nuova concezione, la cui carica innovativa deve essere ricercata nell'intrinseco progetto che le ha generate: esse sono intimamente legate al disegno ed alla linea, in quanto nascono da una sorta di bidimensionalità che si tridimensionalizza. E' dunque un'esperienza scultorea che si sviluppa dal piano, per mutarsi poi, come per magico incanto, in un sapiente interscambio di superfici energetiche, costituenti forme dinamiche all'interno di uno spazio. Altro fondamentale aspetto, connesso tradizionalmente ad una concezione pittorica, è l'introduzione della componente cromatica in scultura. L'abilità di Paolo Polli consiste nell'avvalersi semplicemente della capacità propria dei materiali di assumere particolari colorazioni, sfruttando le caratteristiche intrinseche alla materia stessa. L'ottone lucidato a specchio, il corten e l'acciaio, accostati tra loro donano una policromia di contrasti di elevata raffinatezza e di notevole impatto emotivo. Queste realizzazioni hanno visto il passaggio dalla dimensione di modelli (1 metro di altezza) alla più ampia scala di opera ambientale, dove l'artista ha saputo coniugare in perfetta armonia la forma scultura con la complessità spaziale. Le tematiche affrontate muovono dal percorso di graduale evoluzione del maestro, attingendo all'inesauribile fonte della sua poetica. Incontriamo così il tema religioso nella "Madonna della vela" e la carica energetica creatrice del lavoratore brianzolo nel "Monumento alla mente umana". La continua tensione verso la dimensione estetizzante è profondamente incarnata in opere come "Armonia danzante", "Bellezza giunonica", "La fortuna" e "L'unione della forza", caratterizzate da un ritmo armonioso, fluttuante, echeggiante di profonde, musicali suggestioni. E' compito della sensibilità dell'osservatore saper abbandonarsi all'estatica ebbrezza di forme tanto leggiadre quanto intrise di una vitale essenza che, se colta nella sua intimità, traccia indelebile la sua impronta.