La grande arte
di Paolo Polli
- Prof. Silvano Valentini -

E siamo a un’altra importante svolta creativa del Maestro Paolo Polli, uno dei più significativi pittori e scultori nel panorama artistico contemporaneo. Paolo Polli, sposato con la signora Anna e con tre figli, Lorenzo, Massimiliano e Pietro. Paolo Polli nasce l’8 luglio del 1948 ad Annone Brianza, in provincia di Lecco, dove risiede e lavora, con lo studio in Via Fontana 2 e galleria con spazio espositivo in Via Ponte 5, è sostanzialmente un autodidatta, anche se all’inizio della sua lunga e feconda carriera artistica ha in più occasioni frequentato prestigiose scuole di specializzazione e vari corsi di pittura e di restauro, insegnando poi a sua volta disegno e pittura, dal 1981 al 1983, presso la Scuola Renzo Colombo a Oggiono.


"Comballo",
olio a spatola su tavola, cm 60 x 80.

La sua formazione storica e teorico-formale di base, o sarebbe meglio dire la sua autoformazione, si fonda infatti nientemeno che sul celebre “Libro dell’Arte” del grande pittore e scrittore di cose d’arte senese del XIV-XV secolo Cennino Cennini, da lui letto, studiato e messo in pratica con tanta passione e con altrettanto grandi maestria e originalità. Dopo le prime opere figurative, vedi ad esempio una scultura in gesso dorato del 1979 per la Scuola materna di Annone o una scultura in pietra, sempre del 1979, per l’AVIS, e le prime esposizioni di pittura, tra cui una personale del 1971 al Clubino di Cremeno, in seguito alla quale il critico Aldo Nannetti affermava che “il Polli ha successivamente abbandonato la rappresentazione di una scontata realtà perché stimolato intimamente ad esprimere sensazioni più vicine alle proprie aspirazioni” con “l’interesse focalizzato sull’uomo”, si arriva a una fase cruciale del suo lavoro, sempre comunque in parallelo alla pittura paesaggistico-figurativa e, per quanto riguarda la scultura, a una sorta di elegante e raffinato realismo di ispirazione classica, particolarmente amato tanto dalla critica quanto dal più vasto pubblico. Il pittore Edoardo Pugliesi, in una trasmissione televisiva di Ettore Andenna, affermò: “Il pittore Paolo Polli (trascurando la tensione trasmessa dal luogo insolito per dipingere) è riuscito (con una invidiabile carica emotiva) ad ottenere un deciso e personale segno grafico e cromatico dandoci piacevolmente un romantico racconto del Lago di Como. Decisamente ‘luminosa’ l’idea dell’autentica nel retro del ‘vivo’ dipinto”. Questa nuova e quanto mai fortunata fase, propria degli anni Ottanta e Novanta, è quella delle grandi interpretazioni simbolico-surrealiste, sia nel campo della pittura sia in quello delle installazioni, una fase caratterizzata dalle ampie volute a spirale e dai cerchi di luce che esaltano sguardi, volti, paesaggi, fiori, farfalle, clessidre e violini. Ne è tra le maggiori testimonianze il grande acrilico del 1986 per il ristorante “Orsa Maggiore” di Lecco, di ben 36 metri di lunghezza per 2,20 di altezza, venuto alla luce, dopo tre mesi di duro ma anche esaltante lavoro, nel 1986 e a proposito del quale scrisse la dott. Cristina Rigamonti: “La ricerca esistenziale accompagna l’uomo di ogni epoca: siamo grati a Paolo Polli perché anche con questa sua sorprendente ed elaborata opera ci invita a riflettere ma con sublimità, infondendoci pace e tanta armonia”. Un altro significativo esempio di questo periodo è uno dei tre pannelli (gli altri due sono di Paolo Cattaneo e Francesco Muttoni) per la scuola media di Oggiono, realizzato nel 1988 con il titolo “La Pace” e a proposito del quale Vic Moniaci parla della “voglia di volare” che “è anche l’ossessione di comunicare” del maestro di Annone Brianza”, una Brianza, tra l’altro, a cui Polli, “artista purosangue”, è particolarmente attaccato. Da segnalare anche la “Madonna degli Angeli” del 1990, un olio su tela che si trova a Merone. Un capitolo a parte, molto importante per la vita professionale del Maestro, ma anche per gli aspetti umani e per il notevole clamore mondano e giornalistico suscitato da tutta la vicenda, è stato quello relativo alla posa in Toscana, a nove metri di profondità, nelle acque di Cala Galera a Monte Argentario, all’ingresso della Grotta Azzurra davanti a Porto Ercole, il 10 agosto 1991, di una grande targa bronzea, di 638 chilogrammi di peso e di 2,2 metri per 1,2, commissionata all’artista, a nome degli amici di Stefano Casiraghi, marito della principessa Carolina di Monaco, dall’ingegner Fabio Buzzi di Annone Brianza, per ricordare il tragico incidente in cui il 3 ottobre 1990 al largo di Nizza perse la vita, dopo aver annunciato il proprio imminente ritiro dalla scena sportiva, il giovane di Fino Mornasco. La posa della targa, su cui è raffigurato un motoscafo impegnato in una dura lotta contro le onde del mare con sopra la scritta “A Stefano Casiraghi campione del mondo offshore 1989 dai suoi compagni di sport”, è avvenuta in quel punto, alla presenza dei genitori e degli amici di Casiraghi e, tra le autorità, del senatore Amintore Fanfani con la moglie Maria Pia, perché lì c’era l’arrivo della sesta tappa, la “Napoli-Cala Galera”, della seconda edizione della Venezia-Montecarlo, una gara di offshore-endurance alla cui prima edizione, sulla barca di Renato Della Valle, aveva partecipato l’anno precedente lo stesso Casiraghi. Dopo questo momento unico e irripetibile, da segnalare, per il valore artistico delle opere, anche la realizzazione da parte di Polli di un grande crocifisso in legno e di uno splendido tabernacolo in radica di noce con fregi in ottone dorato, con gli angeli e i capitelli bagnati in oro a 24 carati, commissionati al Maestro nel 1992 dalle suore dell’Ordine delle Piccole Serve del Sacro Cuore, operanti nella provincia di Tananarive in Madagascar. L’anno dopo, nel 1993, l’artista ha poi esposto con successo in Francia, per la precisione a Lione, su invito della municipalità, 22 opere a olio su tela. Un’autentica esplosione di luce e di colore è invece la protagonista assoluta dell’ultima fase pittorica di Paolo Polli, iniziata nel 1998 e culminata, prima nella grande esposizione personale tenuta, dal 16 al 22 maggio 2002, presso la suggestiva Clubhouse del Golf Club Lecco di Annone, poi nella successiva personale del 14-30 dicembre 2002 a Villa Sironi di Oggiono e infine nelle nuove, numerose creazioni del Maestro, visibili al grande pubblico presso la sua galleria di Annone Brianza. Tra le opere più interessanti di questo periodo, che l’autore definisce di arte “esasperata” ma che si può anche chiamare di arte “estrema”, segnaliamo in particolare lavori come “Inquietudine”, “La speranza”, “Maternità”, “La processione”, “Costo della speranza”, “Canneto in fiamme”, dai predominanti rossi accesi, “La luce”, dal giallo abbagliante, ”XI Settembre” e “Afghanistan”, dalle svariate sfumature di verde e che si rifanno a noti e tragici eventi degli ultimi anni, cosa che dimostra quanto l’artista sia sensibile e attento alle tematiche sociali e ai grandi, epocali avvenimenti di portata mondiale. Paolo Polli, che ha esposto molte volte in Italia e all’estero e di cui hanno parlato e scritto in modo sempre positivo numerosi e importanti critici, giornali e televisioni, da Aldo Nannetti, Cristina Rigamonti, Annamaria Isacco, Germana Marini, Arnoldo Fierli e Vic Moniaci a Beppe Grossi, Anna Fiume, Carlo Costantini, Giovanni Marcucci, Domenico Castelnuovo e Paolo Magliocco, dal “Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “Il Resegone”, “Le Progrès” di Lione, “La Provincia”, “Il Tirreno”, “Il Resto del Carlino” e “Il Giorno” al “Giornale di Lecco”, “Il Cittadino”, “Il Candido”, “La Gazzetta dello Sport” e numerose TV locali e nazionali, non ha mai, volutamente, abbandonato il figurativo in pittura, oltre che nell’ambito della scultura. Nel corso del 2002 ha infatti realizzato, per la collezione privata dei fratelli Cesana, ventidue splendide opere ad acrilico e una cartella con le relative riproduzioni raffiguranti gli angoli più caratteristici della Brianza, da Inverigo a Erba a Pusiano, e nel 2003 un’analoga serie di suggestivi lavori sul paesaggio della Valassina, da Civenna a Barni a Magreglio per Ambrogio Gilardoni di Barni. Da segnalare anche la particolare collezione di opere del Maestro, di alto valore artistico e storiografico, dei signori Bianchi e Pozzi di Erba. Per quanto riguarda gli ultimissimi lavori di Polli, per lo più a spatola, sempre più gestuali e sempre più caratterizzati da un’intensa irradiazione di luce e di energia dal centro verso il mondo esterno, tra l’astrazione pura e il concettuale e dai valori estetici molto alti, essi segnano una fondamentale tappa nella graduale e decisa smaterializzazione delle forme a cui l’artista ci ha ormai da tempo abituati, con un residuo di figurazione sempre più sullo sfondo e con un irresistibile e travolgente irrompere sulla scena di sentimenti ed emozioni dai toni forti e profondi. Vediamo così, nell’ambito delle opere di quest’ultima e frenetica fase artistica del Maestro di Annone, esplicitamente dedicata alla “Ricerca di luce”, gli splendidi gialli e marroni irradiati dalla casa-famiglia di “Intimità nella luce”, gli impetuosi raggi del dipinto “Lo spirito”, il rosso vivo di “Eros”, la poesia delle forme e dei colori di affascinanti e singolari nature morte, il blu e il verde di “Paesaggio”, le inquietanti oscurità del “Paesaggio notturno” e i contrasti di luce del “Paesaggio orientale”. A tutto ciò vanno aggiunti quattro suggestivi paesaggi ispirati alle Murge e al Tavoliere delle Puglie, meta di un recente e proficuo viaggio del pittore, e due ovali con delle gradevoli ed aggraziate composizioni floreali. A se stante, per la sua portata non solo artistica, bensì anche storico-documentaristica, pur espressa con i mezzi propri dell’arte pittorica, e per l’intensa bellezza del suo blu dalle mille sfumature, il “Comballo”, un autentico capolavoro raffigurante tra le onde del Lario, al centro della tela, una tipica imbarcazione che ha fatto per secoli il paio con l’altra caratteristica barca del Lago di Como e di Lecco, la “Lucia”, e che ormai, come quest’ultima, va via via scomparendo dalle rive del lago, tanto che oggi non ne rimangono in giro che ben poche unità. “Una storia che va a finire… ”, dice a questo proposito Polli, non senza una lieve punta di malinconia. Come si vede, in conclusione, tanto dalla sua vicenda personale e professionale, quanto dalla qualità e dalla complessità della sua opera di pittore e di scultore, per quanto riguarda Paolo Polli siamo in presenza di una personalità energica e poliedrica, di un artista mai soddisfatto di se stesso e di quanto raggiunto, e proprio per questo sempre fortemente proteso verso il futuro, verso nuovi, sempre più alti e lontani traguardi artistici. Quello che deve fare un grande artista.