PAOLO POLLI SCULTORE: QUANDO L'EVOLUZIONE DIVENTA INNOVAZIONE
La maturata consapevolezza della materia

Parlare di scultura nell'epoca contemporanea significa addentrarsi in un territorio tanto affascinante quanto precario, rischioso, incerto. Se da un lato l'idea demiurgica dell'artista che sà plasmare l'impervia superficie della materia è una costante suggestione di fascino, dall'altro aspetto è inevitabile considerare le effettive problematiche connesse all'attività scultorea. Scegliere di esprimersi attraverso una materia viva, pulsante, concreta implica l'attuazione una sfida consapevole e audace, non solo verso la resistenza dei materiali utilizzati, ma specialmente nei confronti dell'idea stessa di scultura nella realtà attuale. Cosa significa fare scultura oggi? Quali forme deve assumere l'espressione scultorea nella realtà attuale? Quali sono i materiali e gli strumenti che conferiscono valore, dignità, energia alla forma scultorea? Solo una maturata consapevolezza storico - artistica, attraverso lo sviluppo di una continua ed incessante ricerca formale, hanno permesso a Paolo Polli di approdare a risposte che hanno assunto la validità di forme concrete, reali, tangibili. Egli ha saputo trasformare un'innata sensibilità estetica in quella potente carica di energia creatrice, capace di evolversi, innescando un processo spontaneo e nel contempo strabiliante. Il Maestro, fin dai suoi esordi, a partire dagli anni '70, ha impostato la sua formazione artistica sui grandi pilastri della storia dell'arte: Cennino Cennini, Francesco Hayez, Angelo Inganni, i Divisionisti, i Metafisici e Antonio Canova. Ciò che ha consentito a Paolo Polli di pervenire ad una piena maturazione nell'ambito dell'esperienza scultorea è anche la sua connotazione poliedrica, che ne costituisce il segno distintivo. Egli è giunto a disporre pienamente dei molteplici linguaggi artistici, attraverso esperienze legate al disegno, alle tecniche dell'incisione, al design, alla pittura e alla scultura. Enfatizzando le diverse peculiarità comunicative rispetto alla scelta delle tecniche utilizzate, si è rivelato un artista e tuttotondo. E' proprio grazie a questa completezza che Polli è riuscito a trascendere l'idea tradizionalmente statica della forma scultorea, percependola nel suo rapporto inscindibile con il fondamento del disegno e la pittura. Ripercorrendo le tappe salienti che hanno segnato il percorso del maestro, verso la sua maturata consapevolezza della materia, consideriamo alcune delle sue esperienze più pregnanti. La scultura "La libertà"(cm 32 x 23 x10), ha come soggetto un cavallo rampante ed incarna una potente carica energetica. Il volume plastico è stato modellato secondo la concezione classica del tuttotondo; la scelta della fusione in ottone bagnata in oro 18 kt indica un'esplicita volontà estetizzante, ricercata nell'utilizzo di un materiale di gran pregio. Di rilevante interesse anche il gruppo scultoreo "La contesa" (cm 45 x 50 x 40), comprendente tre cavalli: il soggetto trattato nell'opera precedente si moltiplica, dilatandosi in un ambientazione ed evidenziando l'azione. L'insieme scultoreo sembra generare un campo di forze energetiche, che si dispiegano dalla carica risultante dalla tensione trattenuta dai tre animali. La tecnica utilizzata ed i materiali sono analoghi a quelli de "La libertà": essi rivelano l'efficace peculiarità di saper condensare il valore estetico con quello dinamico, sprigionato dalla fulgida luminosità dei bagliori, che arricchiscono il modellato plastico di contrasti chiaroscurali. Per tali ragioni possiamo già cogliere, in questa fase scultorea, il rapporto con una certa componente pittorica, che conduce il Maestro a trattare la superficie delle forme secondo contrasti cromatici, ottenuti grazie alle proprietà riverberanti dell'oro. Da sottolineare nella scelta della tecnica è anche la volontà di ricongiungersi alla nobiltà della tradizione scultorea, nella quale la preziosità effettiva del materiale corrisponde al prestigio ed alla superiorità dell'oggetto artistico. L'opera, rendendosi portatrice di questi valori, trascende la realtà immanente per diventare mezzo di congiunzione con una dimensione altra... Tale aspetto è ulteriormente accentuato nelle creazioni a tema religioso, verso il quale Paolo Polli ha sempre dedicato una costante passione. I valori legati all'antica tradizione storica, uniti all'elevazione spirituale nel trascendente alla quale l'opera d'arte può permettere di accedere, hanno dato vita ad un capolavoro come "Il Cristo". L'interpretazione di Gesù crocifisso si carica di un'intensa componente emotiva, innalzando il Corpo martoriato nell'aurea dimensione contemplativa del Divino. Ancora una volta la lavorazione è quella della fusione in ottone bagnata oro, in perfetta armonia con la solennità e il misticismo religioso degli aspetti trattati. Per questi motivi il Maestro ha introdotto la stessa tecnica anche per la realizzazione di alcuni fregi, in un'opera unica nella sua pregiata fattura: un tabernacolo in radica di noce, destinato ad una chiesa missionaria del Madagascar, su commissione delle Piccole Serve del Sacro Cuore, un ordine religioso con sede a Torino. Altra tematica affrontata da Paolo Polli in ogni sua espressione artistica è quella della vita brianzola, a lui molto cara, in quanto espressione profonda del suo senso di radicamento nelle realtà locale. Nativo di Annone, l'artista ha saputo affondare solide radici all’interno della realtà culturale brianzola, fondando una sensibilità che ha trovato graduale estensione, fino al raggiungimento degli apici del panorama artistico contemporaneo. Egli ha maturato quella dimensione poetico-espressiva capace di determinarne l’aspetto emblematico nella realtà di Annone, divenendo poi un essenziale modello di riferimento per i suoi successori. "Le quattro stagioni in Brianza" (cm 38 x 68 x 6 cadauna) sono quattro formelle in ottone, con staffe in terra bagnata in oro. Ognuna di esse racchiude un frammento della vita brianzola, cogliendo in ogni stagione le attività più caratteristiche. L'accurata ricerca degli equilibri formali, la solennità compositiva e l'utilizzo dell'oro elevano gli umili gesti della vita contadina ad una dignità profonda, eternizzante. Ogni forma racchiude un gesto, un mestiere, ogni gesto si cristallizza in una dimensione assoluta, espressione dei valori fondanti di una storia, di una cultura, di un popolo. Le figure, magistralmente plasmate a bassorilievo, vibrano di una vitalità interiore, scaturita da un modellato morbido e pittorico, grazie alla predominanza della linea curva. La superficie della materia assume una percepibile dimensione tattile, grazie all'accurata lavorazione dei piani, ed alle variegate texture degli elementi trattati. La rara sensibilità, acquisita da Paolo Polli nelle tecniche di fusione, gli permise di realizzare una delle sue più importanti commissioni: la scultura dedicata a Stefano Casiraghi, l'eroe dell'offshore perito durante una gara di motonautica. L'imponente fusione in bronzo a cera persa (cm 120 x 230) fu calata in mare nel 1991, nella Grotta Azzurra dell'Arengario, rendendo eterna la memoria di un campione, attraverso il perpetuarsi della materia, avvolta dalla dinamica mutevolezza dell'acqua.

Dott.ssa Irma Zerboni

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