La lunga storia del lago di Annone è testimoniata da pochissimi documenti tra cui ricavare e su cui ricostruire vicende complesse ed importanti.

o stesso Plinio inaugura la letteratura sul lago di Annone, scarna, ma non priva di personaggi decisamente famosi.

Henry Beyle, scrittore francese, forse più noto con il nome di Stendhal, all'inizio dell' 800, lasciava scritto: "Traversiamo il paese di Annone dove il paesaggio più aperto ci appare veramente incantevole; a sinistra scorgiamo sopra due specchi d'acqua, ripide montagne ed alla destra andate di poggi appena sporgenti veramente i più belli del mondo così come sono rinati dalle verdi fronde di alberelli che ci lasciano scorgere lontanissimi nella chiara atmosfera pomeridiana...".

In epoca più remota, Leonardo, sempre attratto dalle acque, studia i laghi briantei  corredando i suoi rilievi con uno schizzo che costituisce quanto di meglio la cartografia ci abbia lasciato fino alla metà del settecento.

Quello di Annone è indubbiamente un lago pittoresco che sta lentamente ritrovando la purezza delle sue acque.

La costa è frastagliata e crea insenature naturali tutte da scoprire, in cui la vegetazione è abbondante e rigogliosa.

La litografia, desunta dal quadro, olio su tela 40x50, ne riproduce un particolare: "La punta di Rossa" dominata da un insieme di alberi che, nelle chiame, si fondono formando una massa di colore con varie sfumature di verde.

La piccola penisola è ricca di vegetazione mentre la montagna in secondo piano è brulla e ricca di pietrame.

I monti sullo sfondo rispecchiano la realtà, ma vengono resi più eteri per non disturbare la quieta visione, così densa di emozioni sottili.

Il paesaggio riflesso nelle acque, vibranti di una vita nascosta, si fonde in un tutto armonico con il paesaggio e il cielo senza ombre di nuvole.

Si è portati a fermarsi, a meditare con spontaneità e naturalezza immergendosi nella meraviglia delle bellezze naturali che completano la grandezza dell'uomo. 

 dott. Cristina Rigamonti