Dipinti

LA PUNTA DEL LAGO DI PUSIANO

 

La rappresentazione del lago, organismo vivente, è un tema caro a pittori e poeti fin dalle remote origini.

I laghi briantei, così ricchi di storia e tradizione ne sono un vivo e palpabile esempio.

Già Plinio, nel cap. XXII°, del libro III° dell'"Historia Naturalis", li citacosì: "luoghi ragguardevoli e fiumi loro emissari o di loro emissari così che ricevutili li restituiscono come ... l'Eupili il Lambro, fiumi tutti tributari del PO...".

Anche Leonardo, frequentatore attento e assiduo dei nostri luoghi, parla del lago di Pursiano.

Giovanni Segantini, tra il 1881 e il 1886 visse nei dintorni del suddetto lago. Giovane pittore sentimentale e ricco di nostalgia, cerca, nella religiosità, della natura e della sobrietà dei luoghi, di penetrare nel mistero della natura stessa, in particolare tentando di riprodurre sentimenti che provava specialmente "nelle ore della sera, dopo il tramonto, quando il mio animo si disponeva a soavi malinconie".

Così in una litografia del pittore Paolo Polli, di un olio su tela 40x50, intitolato: "La punta del lago di Pusiano", traspare la quiete, la tranquillità che scandisce il trascorrere della vita lacustre unitamente alle tonalità che ondeggiano, quasi come lo sciabordio delle acque, tra varie sfumature di verde.

Una grande casa seminascosta dalla folta vegetazione erborea, la recinzione che ne delimita la proprietà, si trova riflessa nelle limpide e trasparenti acque.

Il cielo è grigio, uniforme, senza nuvole, l'aria che si respira è tesa,  a tratti cielo ed acqua sembrano congiungersi in un'armonia che ispira quiete, ma soprattutto pace.

Una pace intima che sa cogliere e gioire della complessa semplicità della natura i cui elementi, anche in secondo piano, sono comunque emergenti e sempre vivamente dominanti.

 dott. Cristina Rigamonti

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