|  
 
 
 
 | ...nella mia opera 
Prima che il segno incida per emozioni, per figurazionie/o per astrazioni,il colore nel suo enunciato assoluto,
 detiene il primato  della visione
 e della tattile ricreazione dello spirito, elementi di approvazione
 dell’immacolato supporto che si predispone
 all’evento del magma artistico,
 non ancora programmato  in proporzioni di reale o di fantasioso,
 da registrare come dato emotivo e rappresentativo.
 
 Un’artista come me tra prima (del colore) e il dopo (del segno),
 stabilisce un “durante”, nel quale la simbiosi si attua
 attraverso una scelta espressiva che si annuncia già matura e colta,
 che non procede per fasi, ripensamenti, procedure,
 razionalità postume.
 
 Tutto l’atto creativo è sublimato nel momento dell’azione pittorica
 che si compiace di restituire l’incontro concupiscente
 tra colore e segno,
 nella dilatata visione d’insieme,
 già capace di sorgere una nuova Venere dalle acque,
 come opera compiuta.
 
 La funzione determinante della densa materia per accumulo
 e per negazione (a seconda dei termini di germinazione)
 rende sovrano il colore
 come ricerca cromatica che detronizza l’immagine
 dalla sua peculiarità restrittivamente narrativa
 per compendiare l’essenza dentro e fuori di sé.
 
 La magia alchemica della percezione visiva e formale si condensa
 per implosione e lascia all’infinito suggerimento della creatività
 senza infingimenti a comunicarsi,ora per analogia, ora per ipotesi,
 ora per fasi strutturali, ora per emozione pura
 che si trasfigura  in  indicazione di forma postuma,
 senza soluzione di continuità.
 
 Le sequenze naturali e i filamenti che uniscono l’insistenza
 seguita dal tratteggio nelle metamorfosi delle forze cromatiche,
 squarciate da azzurri e rossi da indaci e gialli
 che caratterizzano una ricerca interminabile “di luce”,
 perché io aderisco ad una convinzione dei linguaggi
 per ricreare del nuovo, rigoroso motivo di immagini azzerate
 di astrazioni immaginifiche.
 
 La mia pittura allo stato emozionale più elevato,
 correla il discorso delle espressioni come dato fluido
 sempre in prevenzione inventiva, mai omologata
 e come tale disponibile alla completa osmosi
 con la percezione visiva al fruitore
 “la disseminazione di forme significanti in spazialità simboliche”
 rispondono in pieno alla giusta valutazione di grande pittura.
 
 
 Paolo Polli
 |