"Ancora un passo..."
scritto in occasione della 100° mostra
- Alessia Sala -

Ancora un passo, l’ultimo prima del prossimo, l’ennesimo preceduto da altri compiuti per raggiungere la meta più suggestiva, la più seducente, perché ancora da intuire completamente, da conoscere a fondo. Procede senza incertezze, consapevole del bene prezioso che ha lasciato quando è partito. Avanza con lo sguardo fisso davanti a se, rapito dal bagliore ammaliante emanato dalla fonte che lo attrae; l’incedere vigoroso, sostenuto dall’impetuosa necessità di raggiungere il nuovo attracco. Talvolta, richiamato dal dolce ricordo del suo passato, volge il suo sguardo sopra la spalla, per intravedere lontano la sua tranquilla dimora, tana di emozioni già vissute, collocate nella memoria, assorbite dallo spirito per lasciare spazio nel cuore e nella mente ad altri palpiti e fremiti. Per un istante fuggevole, senza malinconia, contempla lo scorcio del suo ieri, prima che sopraggiunga la spinta verso il futuro traguardo travolgendolo totalmente con il suo irresistibile fascino. Un’ incontrollabile energia muove i suoi gesti: si sprigiona l’ansia, già compagna di passate esplorazioni, per il molteplice mondo interiore da scoprire. La sua curiosità cerca sbocchi verso l’ignoto, ora spasima con smania crescente per ottenere la conoscenza pura di forme da tracciare, di sfumature da illuminare. Intimamente dominato dall’impulso di creare immagini inedite, ha ripreso il cammino in cerca d’espressioni che diano voce alle assetate emozioni che avvolgono la sua anima. Ancora una volta, dopo un istante di sopita quiete, il suo essere si scuote, preda compiacente dei sussulti del suo “sentire”. Si lascia condurre dai sentimenti che si mescolano nelle sue membra, bisognosi di trasformarsi in espressione decifrabile e visibile a tutti. L’inquietudine che lo ha forzato in quest’inevitabile esperienza diviene allora ispirazione, guida sapiente e rassicurante del suo tentativo di modellare le sensazioni ed i tumulti del suo spirito. Il tormento, che invade le sue meditazioni, al tempo stesso è cura morbida delle passioni provate quando queste si rivelano in opere artistiche scultoree e pittoriche. Si rinnova la complicità del suo temperamento indomabile con le pulsione interiori che anelano una sapienza profonda della realtà dell’uomo, fino a spingersi davanti alle leggi che dominano la metafisica dell’universo. Ecco che il suo pensiero danza attorno alle sue emozioni e qui nasce come immagine riconoscibile dal mondo. L’intimo cammino del suo ingegno si compie in totale solitudine, appartato dalle convenzioni della società; non esistono compromessi o falsità in questo rarefatto ambito, nessuna scusa o menzogna è ammessa. Il fervore creativo esige dal suo fedele seguace totale sincerità per sublimare i concetti che prendono forma e dimensione dal loro incontro. L’artista lascia cadere ogni barriera e finzione, allora si ritrova nudo davanti alla sua essenza umana fallibile e imperfetta. In un riflesso nitido e spietato si scopre l’uomo con le sue vanità, i suoi principi, il suo furore, le sue frenesie, i suoi amori, le sue sofferenze, le sue inquietudini, le sue debolezze: un essere umano coraggioso e fiero, generoso e forte, presuntuoso ed egoista, capriccioso, appassionato, sensibile, comprensivo, vulnerabile, spontaneo, sincero, leale, onesto, sgarbato, fragile, genuino…...vivo. Emerge dal profondo della vita la purezza dei concetti, affiora con placida precisione in superficie la verità fino ad animare le mani e le dita dell’uomo che diviene artefice di sagome e linee fresche, originali. Quanta potenza e quanta grazia regnano in questi attimi, si diffondono forze intense, che stimolano la sensibilità, l’adrenalina accumulata trabocca dalle azioni, dai movimenti, si espande nell’aria e contagia l’intero ambiente. Ogni molecola dello spazio è contaminata dalla ridondante potenza scaturita al conseguimento della meta: l’artista è giunto all’epilogo del suo cammino. I pensieri, le impressioni, le sensazioni provate si riversano nell’opera che ha generato durante il percorso. In essa sono impressi i solchi del suo spirito, i suoi affanni sono palesi agli osservatori, le sue agitazioni si sublimano ogni volta che un occhio scrutatore indugia sulle luci emanate dalla tela o intrappolate in una scultura. In quel momento prende inizio un'altra traversata, della quale l’artista ha il merito di aver indicato il sentiero. Un novello viaggiatore segue le tracce, riconosce l’obiettivo al quale anela; nuovamente un animo sensibile vibra di vivaci percezioni fino a pensare un universo di idee e suggestioni personali e riservate. All’infinito si perpetuano tensioni e vibrazioni sgorgate dalle menti e dai cuori, trasmesse da chi crea a chi contempla attraverso un dipinto, una tela, una materia modellata, una scultura. L’impegno prodigato in tale impresa è notevole, risultato non solo del puro istinto e del fervore artistico: dietro ogni elegante lavoro del maestro vi è un costante studio delle tecniche pittoriche e scultoree, dei materiali e delle loro caratteristiche, una preparazione attenta, fondata sulle nozioni acquisite dalla storia dell’arte, sulle sperimentazioni tentate e sviluppate nel corso dei secoli dai grandi geni che lo hanno preceduto. Il patrimonio di conoscenza e d’esperienza assimilata durante gli anni si è infiltrato nella sua personalità, sovrapponendosi ai suoi giudizi, unendosi ai suoi sensi, divenendo strato sommerso del suo percepire quanto è dentro e fuori l’uomo. Annone ha assistito, tacito e discreto, alla crescita umana e professionale del maestro Paolo Polli, con silenzioso entusiasmo, non senza qualche scetticismo e malcelata diffidenza. Cresciuto in questo fazzoletto di terra a ridosso di un placido lago, si è adeguato ben presto al carattere schivo e riservato, taciturno e schietto dei suoi compaesani, respirando l’aria umida, immutabile nel tempo, quieta e razionale dei vicoli, delle case, delle corti, dei focolari. Ha reso eterni, immortalandoli nei dipinti, gli angoli più incantevoli di questo anonimo paesino, donando un tocco di intrigante solennità agli umili e fieri luoghi in cui è maturato. Negli anni la sua evoluzione artistica ha segnato passi rilevanti, dagli esordi, ignari del successo che anticipavano, il pittore ha superato diverse fasi, riversando nelle opere gli stati d’animo e le idee sostenute con forza e determinazione. Dal suo famigliare rifugio nel cuore della Brianza, ha portato il suo messaggio in tutto il mondo, ha mostrato il suo concetto di arte nella società di numerose città e paesi, dai quali ha tratto nuove fonti di ispirazione, nuova linfa per i suoi lavori. Il palcoscenico dei suoi inizi è stato proprio Annone, i ricordi di Paolo Polli corrono a ritroso nel tempo per trent’anni o poco più, nelle sale dell’oratorio del paese, dove venne inaugurata la prima mostra dei suoi dipinti dall’allora sindaco Adriano Cesana. Le immagini nel cuore sono rimaste nitide e dettagliate, nota evidente di quanto sia prezioso e stimolante il contatto con i suoi compaesani. Sono passate decine di personali da quella prima volta, divise tra Italia ed estero, il nome di Paolo Polli è conosciuto e stimato in tutto il mondo, ma il maestro per festeggiare la centesima rassegna non ha resistito al richiamo dei suoi affetti, e ha voluto condividere con gli Annonesi questa tappa fondamentale del suo costante cammino, tornando a presentare le sue opere in villa Cabella. E’ la più recente dimostrazione di attaccamento alle origini, che segue la mostra organizzata ancora in villa Cabella qualche anno fa, durante l’amministrazione del sindaco Sidoti, le opere realizzate per l’associazione Avis e la scuola materna. Nel frattempo i suoi lavori sono stati apprezzati anche fuori dei confini nazionali: a Parigi, a Lione, solo per citare alcune tappe. In Italia ha ottenuto riconoscimenti e conferme del suo valore ovunque abbia presentato le sue opere, a partire dalla medaglia d’oro conferitagli dal comune di Tuenno, dal successo delle personali al museo di villa Carlotta di Tremezzo, alla villa Serbelloni di Bellagio, alla galleria Arte Oggi di Milano, alla galleria Ca Vegia, al palazzo Falck di Lecco, all’ Ego Id e alla villa Olmo di Como, ad Erba, Pusiano, Merone, Costamasnaga, Oggiono, Monza, Carate, Menaggio, Barni, Mandello, Seregno, Monguzzo, Valmadrera, Arosio, Trezzo d’Adda. L’elenco è ampio, indica solo parzialmente la frenetica attività dell’artista che ritrova il suo vero io quando si confronta con se stesso realizzando un’ opera. Il maestro Paolo Polli si esprime sui propri lavori con fierezza e orgoglio, proteggendoli e accudendoli come da padre ha fatto per i propri figli, di loro ricorda ogni istante della creazione, ogni sforzo prodotto per ottenere il risultato cercato, di loro gradisce l’approvazione dimostrata dal pubblico che li guarda meravigliato. E’ pronto a motivare le proprie scelte d’esecuzione quando la società sembra non intuire il messaggio racchiuso in una sua realizzazione, così quando si tratta di insistere perché una scultura abbia la giusta collocazione nello spazio affinché ne sia esaltato il significato, non si risparmia. Recentemente le sue attenzioni si sono concentrate sull’ultimazione di un opera imponente e composita, “Monumento alla mente umana” è l’omaggio tenero e poderoso di questo illustre figlio della Brianza alla determinazione e intelligenza umana che si ingegna per realizzare le sue ambizioni e volontà. Una scultura importante, per la struttura che la compone e per il pensiero che esprime, ancora in attesa della collocazione ideale perché sia giudicata nella sua maestosità. La rotatoria nella quale il monumento era destinato è stata ultimata da tempo, eppure si ha l’impressione che l’impegno di chi è incaricato del suo posizionamento sia venuto meno. “L’opera è creata con una visione a tuttotondo”- ha spiegato ripetutamente il maestro per difendere la sua ragione-“L’ubicazione al centro di una rotatoria ne consente la visione d’insieme.”precisa personalmente Paolo Polli e continua “Per il peso e le dimensioni che la caratterizzano non è possibile farla ruotare, sarà quindi l’osservatore a girarle intorno, godendo al massimo di uno scenario di linee e curve tese verso lo spazio,l’arte si unisce alla mente generando un capolavoro che, sono certo, lascerà il segno ai posteri.” La curiosità degli appassionati non merita di attendere ancora troppo tempo, si auspica che ben presto questo gruppo scultoreo riceva la legittima e meritata consacrazione.